Martedì 14 novembre inauguriamo la 18a stagione sinfonica

Il 14 Novembre inauguriamo, nell’aula magna dell’Università Statale, diretti da Alessandro Crudele, la nostra 18a stagione, con un programma che Sandro Zanon ha definito, citando il celebre romanzo di Ian Fleming, “From Russia (and beyond) with love”. Volendo con ciò riferirsi al fil rouge che mette in connessione i brani proposti e che attraversa la Russia per oltre un secolo: dagli anni delle ‘Scuole Nazionali’ tardo-romantiche fino all’era post-sovietica.

Il concerto si apre con il “Preludio” dalla Chovanščina di Modest Musorgskij, nel quale trova conferma l’ambizione del compositore alla rinascita della “vera” scuola nazionale Russa, fondata sulla valorizzazione della tradizione popolare. L’opera ebbe una gestazione complicata: iniziata nel 1872, Musorgskij vi lavorò fino agli ultimi giorni di vita, lasciando però  grandi vuoti nell’orchestrazione, che fu ricostruita nel 1959 da Dmitrij Šostakovič.

Di quest’ultimo eseguiremo il Concerto per pianoforte n. 2 in fa maggiore, scritto nel 1957, negli anni del disgelo culturale seguiti alla morte di Stalin e, per questo, pur nella classicità delle proporzioni, contrassegnato da una certa, pur ambigua, “leggerezza”.
Al pianoforte Anika Vavic, che torna con l’Orchestra UniMi a distanza di due anni.

L’opera Il Principe Igor’ rappresenta il lavoro più importante di Aleksandr Borodin, componente, come Musorgskij, del cosiddetto Gruppo dei Cinque (fautore del recupero della cultura popolare russa). Del tutto simile a quella della Chovanščina musorgskijana la tormentata genesi dell’opera: iniziata nel 1869, fu portata a compimento, dopo la morte di Borodin, da Rimskij-Korsakov, nel 1890. Dall’opera eseguiremo, secondo una tradizione concertistica consolidata, le Danze Polovesiane del II atto.

Si diceva “from Russia (and beyond)” perché il consueto brano contemporaneo è, in questo caso, opera del compositore Giya Kancheli, nato in Georgia nel 1935 e trasferitosi nel 1991 in Occidente dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica. Anche la musica di Kancheli affonda le proprie radici nella musica popolare (georgiana in questo caso), elemento imprescindibile della sua intera produzione. Il pezzo in programma, Sio (parola georgiana che indica la brezza, il vento)  gli fu commissionato nel 1998 dalla Staatskapelle di Dresda. Si tratta della prima esecuzione italiana.

Tutti i concerti della stagione 2017/2018 sono GRATUITI.
Per assistere ai concerti occorre effettuare UN’UNICA REGISTRAZIONE, VALIDA PER TUTTE LE DATE, >>> qui o presso la sede del concerto.
L’accesso in sala è consentito SINO AD ESAURIMENTO DEI POSTI.

Ricordiamo che la registrazione alla stagione 2016/17 non è più valida.